Let's face it..!

Thursday, December 18, 2008

Finalmente ho scaricato.






Le foto della nuova cagnolina, cosa credevate???

Eccola qua, la nostra Ziva (era doveroso chiamarla Ziva quando gia' avevamo una Abby.. chi ha orecchie per intendere, intenda)




Le foto sono state scattate quando e' arrivata a casa nostra e stava ancora fuori in una cuccia di fortuna (una elegantissima scatola di cartone!!)




Le due foto successive servono solo a mostrare l'entusiasmo degli altri due nostri animalucci all'arrivo della nuova sorellina. :-)

Tuesday, December 16, 2008

Size 10.

10: la misura della scarpa del giornalista irakeno che ha lanciato, appunto, le sue scarpe in segno di disprezzo al presidente americano George W. Bush durante una conferenza stampa.

Premesso che posso capire che ci siano persone che non sono d'accordo con la politica di Bush, ho trovato il comportamento del giornalista a dir poco irritante. 

Intanto se era li' come giornalista, mi sarei aspettata un comportamento professionale. Pero' capisco anche che il giornalista e l'individuo con le sue convinzioni sono fisicamente indissolubili e quindi le cose si possono accavallare e confondere a volte. Non sono contraria al fatto che si esprima un'opinione, o non sarei qui a scrivere. Ma, anche il modo in cui si fa e' importante. E il rispetto dell'altra persona e' fondamentale. Trovo interessante quanto spesso il rispetto sia aspettato solo unilateralmente.

E poi c'e' un'altra cosa, specifica di questo episodio. 

Bush avra' anche sbagliato nella sua politica in Iraq ed avra' fatto anche troppi errori li'. Ma, spero che gli sia concesso che una cosa buona da tutto questo ne sia risultata - la caduta di una dittatura brutale come quella di Saddam Hussein. 

Che, se non era per quello, il giornalista irakeno non se lo sognava neanche di poter tirare le scarpe a qualcuno! Specie Saddam.

Quindi, se il giornalista ha potuto esprimere la sua opinione, lo deve anche all'oggetto del suo disprezzo: Bush.

E scusate se e' poco.

Sunday, December 14, 2008

Che mondo!

Copio dal Corriere della Sera online:


Belgio: madre vende due suoi figli gemelli per pagarsi la liposuzione
La vicenda è venuta alla luce in seguito ad un'inchiesta tv e la donna è stata arrestata e poi scarcerata

GAND (BELGIO) - Una storia che farà discutere. Una donna di 31 anni ha venduto i suoi due gemelli neonati per pagarsi un intervento di liposuzione. È accaduto in Belgio, nella cittadina turistica di Gand, si legge sul quotidiano britannico Times che riporta la vicenda venuta alla luce in seguito ad un'inchiesta di una televisione olandese, e dalla quale emerge che anche il padre dei bambini e marito della donna era consapevole del «tentato affare» che avrebbe fruttato circa 10mila euro.

LE ACCUSE - L'accusa rivolta alla donna, Sonia Ringoir, è di «trattamento degradante» ai danni dei gemelli (in Belgio non esiste una specifica legge che vieti la vendita di bambini): è stata arrestata ma in prigione ha passato solo pochi giorni. Al momento è barricata in casa e aspetta gli sviluppi delle indagini mentre agli inquirenti continua a ripetere di essere innocente e di aver «ceduto» gratis i figli ad una coppia che non poteva averne di suoi. Oltre ai piccoli gemelli, la donna ha altri tre figli di età compresa tra i 13 e i tre anni avuti con due uomini diversi. Di lei il nuovo compagno dice che «è una buona madre». In una recente intervista alla stampa locale l'uomo aveva dichiarato che la sua ragazza era stata vittima delle «pressioni del marito» affinchè si sottoponesse ad interventi di chirurgia estetica e che prima di allora Sonia non aveva mai avuto debiti. E alla fine Sonia alla sua liposuzione ci ha dovuto rinunciare: si è accontentata dell'impianto di un anello allo stomaco per ridurre l'appetito.


Chi mi conosce sa che non sono un tipo violento.. ma a leggere questo ho pensato subito che l'anello a questa "mamma" andrebbe messo al collo!
(ecco, l'ho detto!)

Saturday, December 13, 2008

Chiamatemi Ebenezer.

Non ho mai avuto una grande passione per il Natale. 
Ma quest'anno e' anche peggio.

Sara' che io non ho mai veramente celebrato il Natale, perche' crescendo eravamo sempre in viaggio verso casa di mia nonna a Sarajevo nel giorno di Natale cattolico, e di ritorno verso casa nostra nel giorno di Natale ortodosso (quello celebrato dalla famiglia di mia mamma). E cosi' per me la vera celebrazione e' sempre stata quella dell'ultimo dell'anno.
Se poi si aggiunge tutto questo tran tran di regali da fare e la commercializzazione della festa.. Vabbe', alcuni regali fa anche piacere farli e di solito sono quei regali che avrebbe fatto piacere farli anche in qualsiasi altra occasione e giorno dell'anno. Altri regali sono invece solo pro-forma. Sono quelli che vanno fatti. A quelle persone a cui non pensi mai, che a malapena conosci, ma che ti senti in obbligo di ricordare a Natale. Poco male, direte. E in effetti avreste ragione. Del resto e' pur sempre una cosa bella regalare agli altri ("e' meglio dare che ricevere"), ma nel mio caso la bellezza e' cosi' limitata che mi rattrista. Mi spiego. Capisco e condivido il fatto che fare un dono e' sempre una cosa bella, ma per me ci sono due considerazioni, una di importanza minore e una di importanza maggiore. La prima e' che sono carente cronica di creativita' il che rende estremamente difficile pensare ad un regalo per qualcuno che quasi non conosco, con conseguente inutile stress. La seconda e' che per me la cosa piu' bella e' proprio donare se stessi, condividere le cose della vita, passare tempo insieme, conoscersi e imparare a volersi bene. Limitarsi al solo condividere un oggetto non mi da' niente di tutto questo, e mi rattrista.
Per non parlare poi del fatto che ci riempiamo le case di roba, sempre e solo tanta roba. Inutile. Che non ha ne' utilita' pratica, ne' valore sentimentale. Ho perso il conto di quante cremine mi sono state regalate nel corso degli anni, di tutti i colori e odori -- alla pera, alla menta, alla cioccolata.. io che fondamentalmente non uso creme e se le uso e' solo una specifica crema alla vaniglia o al cocco. 
Non voglio sembrare un'ingrata, e' solo che avrei preferito che quei soldi fossero stati spesi meglio: invece di dare una insignificante cremina a me, dona qualche dollaruccio a un bambinetto africano che ha quella bella pelle liscia che non ha bisogno di creme, ma che non mangia da giorni! E poi, tu che mi hai regalato la cremina, vieni a bere un caffe' a casa mia che ci facciamo una bella chiacchierata e magari ci riesce anche di conoscerci meglio*. :-)



Uffa. No. Il Natale non e' pane per i miei denti. 
E dire che, come cristiana, dovrebbe avere un certo significato. E, da quel punto di vista, lo ha. Ma anche in quel caso, le possibilita' che Gesu' sia veramente nato a dicembre sono piuttosto scarse. Per non parlare poi del fatto che originariamente il 25 era una festa pagana che e' stata "cristianizzata".. Insomma, alla fine col vivere - anche in maniera imperfetta - la mia fede, la nascita di Gesu' la celebro ogni giorno, cosi' come la sua morte e resurrezione. 


Certo che poi per i miei bambini mi abborbidisco.. e da oggi nel salotto c'e' l'albero e su un mobiletto c'e' anche il nostro miserissimo presepe con meta' delle figurine che ormai sono un po' mutilate, incluso il bambin Gesu' a cui, poverello, manca un braccio! Forse e' tempo di comprarne uno nuovo... Forse.
E se non altro, spero, si creano dei bei ricordi per i miei bambini. Quello e' pur sempre un bel regalo. 
Ed in fondo e' il regalo che vorrei avere anch'io, se mai fosse possibile.. 
Si', perche' se proprio dovessi e potessi scegliere un regalo, sarebbe la possibilita' di tornare indietro nel tempo, durante quelle vacanze invernali a casa di mia nonna, l'odore che emanava la stufa a legna che lei aveva quando io ero piccola, i piumoni caldissimi infilati nei copripiumoni tramite una apertura a forma di rombo, la musica radiofonica di mio zio, le colazioni super abbondanti.. e mia mamma e mia nonna il cui chiacchiericcio mattutino mi svegliava.. Tutte quelle cose a cui, allora, per giovinezza, incoscienza e stupidita', non davo tutta quella importanza. Eppure importanti lo erano eccome.

E allora, per questo Natale, provo a mettere da parte la mia anima di Scrooge o Grinch e vi auguro dei bellissimi ricordi. 

Divertitevi. Amate. Ridete. 
Se proprio dovete piangere, fatelo. 

Ma sempre con la consapevolezza e senza dimenticarsi mai di cio' che e' veramente importante.

Bah, Humbag! 
And peace and love to all!!

Your faithful Scroogrinch.

*O anche una chiacchierata su Skype! 

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