Let's face it..!

Monday, April 06, 2009

L'Aquila. Sisma, 6 aprile 2009.

Per una volta sono d'accordo con Berlusconi. 
Ora non e' il momento per le polemiche - ora e' il momento per la solidarieta', per gli aiuti, per le preghiere, per le donazioni di soldi, per comportarsi come esseri umani che al momento della tragedia si ricordano che sono tutti uguali, tutti persone che hanno valore in quanto tali, indipendentemente da convinzioni politiche, colore della pelle, nazione di origine. 
No, non e' il momento per le polemiche. Quelle possono essere rimandate a piu' tardi. 

Ora e' il momento per abbracciarsi fisicamente, o virtualmente come solo, purtroppo, posso fare io. 


Credo di esprimere il sentimento di tutti gli italiani all'estero quando dico che vorremmo essere in Italia anche noi, magari anche noi a scavare a mani nude.. perche' nonostante quanto brontoliamo delle cose italiane, nonostante che a volte ci arrabbiamo, e' pur sempre casa nostra, la nostra gente, le nostre radici. E' come una grande famiglia in cui possiamo anche litigare e parlar male l'un dell'altro fra di noi, ma guai a chi ce li tocca! Partiamo in quarta a difenderli! 

E ora e' stato un terremoto a toccarci casa nostra e la nostra famiglia.
E il dolore che ci attanaglia e' quasi fisico.

7 Comments:

Blogger Crazy time said...

come e' vero.
e' come se la ferita inferta alla nostra terra, la portassi io stessa sul mi corpo.
penso a tutta la gente che abita li', che ha perso la famiglia, gli amici, la casa, la propria citta' e provo una pena terribile.
da ieri sera non riesco a fare altro che guardare il telegiornale.

5:41 PM  
Anonymous Anonymous said...

Anche io sarei d'accordo con il nano a patto che l'invito a lasciare da parte le polemiche non sia in realtà un modo per evitare di presentare il conto (al momento giusto, beneinteso) a chi invece ha delle effettive responsabilità.

Per esempio, chi dovrà rispondere del crollo dell'ospedale, struttura relativamente nuova? Chi invece dovrà rispondere del crollo della sala operativa della protezione civile? (due strutture che DEVONO rimanere in piedi, accada quel che accada).

Chi dovrà rispondere dell'irresponsabile gestione dei giorni precedenti alla scossa distruttiva quando invece di invitare i cittadini a stare pronti s'incoraggiavano a starsene tranquilli? Non dico dovesse essere evacuata l'intera zona ma almeno prese delle precauzioni supplementari come l'accumulo di generi di prima necessità, un presidio di protezione civile allertato, il trasferimento delle persone a rischio come i malati non autosufficienti?

Impareremo ma niente nel nostro paese?
Abbiamo le mappe di classificazione sismica che sono ancora incomplete, non è stato fatto niente per la messa in sicurezza degli edifici nelle zone di massima pericolosità. Solo condoni, tanti condoni in barba a tutte le norme di sicurezza; adesso ne era in arrivo un altro. Speriamo che questa tragedia serva a qualcosa.

---Alex

3:09 AM  
Blogger Nat said...

Alex,
non ti do torto. Ci sono delle responsabilita', anche se non credo siano ampie quanto si pensi. Per esempio la questione del nuovo ospedale e' valida, ma a meno che non si costruiscano edifici in legno (e anche li'..), temo che le piu' sofisticate strutture antisismiche non siano mai perfette.. non lo so, non me ne intendo, e sicuramente e' da valutare con attenzione. Ma non e' ora il momento. Perche' di chiunque sia la colpa (e si trova sempre qualcuno da incolpare, comunque vadano le cose) adesso e' solo il momento di aiutare chi ha bisogno e far vedere l'Italia che in situazioni come queste da' il meglio di se'. Fare polemiche invece di rimboccarsi le maniche e dare una mano, per me ora e' quasi sciacallaggio.
IMHO.

7:30 AM  
Blogger Moky in AZ said...

Ditto.rut.. pero' ieri sera Chris mi diceva che durante una lezione di scienze tempo fa, hanno parlato di come in Giappone le strutture siano costruite in modo tale da riuscire a sostenere terremoti quasi costanti...
A parte lo stupore nel vedere che e' sveglio (cioe' non dorme in classe...),poi ho pensato perche' architetti ed ingegner italiani non vanno in Giappone e imparano un po' da loro?

1:12 PM  
Blogger Moky in AZ said...

Ho riletto il mio commento... devo avere dita dis-dasiche... non so bene cosa stavo scrivendo perche' quel "rut" non so bene da dove arrivi...
anyhoo....

2:13 PM  
Blogger Nat said...

Moky,
purtroppo molte delle nostre strutture sono vecchie, e in piu' siamo emotivamente attaccati ai nostri vecchi muri. Guarda la reazione della gente all'idea di una citta' "nuova" - non ci piace, ci toglie il terreno da sotto ai piedi, ci mette a disagio, anche giustamente - anch'io voglio che si mantenga il patrimonio culturale/storico o anche semplicemente che ci si riappropri di quei beni costruiti e mantenuti con anni di sacrifici.
Con l'eclatante eccezione dell'ospedale, molte delle nuove strutture costruite a norma di legge e con sistemi antisismici, hanno resistito a questo terremoto. E va anche detto che molti, anche a livello individuale, preferiscono risparmiare dove possono piuttosto che pensare ad eventuali conseguenze future.
Detto questo, ho sentito il commento di un geologo, mi pare, di cui non ho colto il nome, la notte del terremoto, con cui mi sono trovata d'accordo. In risposta alle polemiche (che sono state immediate!) sulla prevedibilita' del terremoto, lui ha detto che non e' possibile prevedere terremoti, ma anche che tendiamo a dimenticarci che l'Italia e' un paese a rischio su tre fronti: terremoti, frane e alluvioni. E allora, quello che suggeriva lui, era che, invece di pensare al "ponte", forse sarebbe meglio investire quei soldi per rendere le nostre strutture piu' resistenti a questi eventi. L'ho trovato un suggerimento piu' che ragionevole. Ma poi mi domando, quanti sono veramente disposti a farsi ristrutturare la casa..? quanti starebbero a protestare dell'invadenza del governo in casa loro..?
Forse mi sbaglio, ma mi sembra che a qualche livello si perda sempre.

Ma, sono contenta e orgogliosa di come l'Italia ha fatto fronte a questa emergenza. Lo so, non tutto e' andato perfettamente e qualcuno ha aspettato un po' prima di essere aiutato, ma nel complesso mi sembra che le cose abbiano funzionato, sia a livello governativo/amministrativo che da quello del volontariato. E sono contenta che ci sia stato un fronte unico da parte del mondo politico in questo momento cosi' drammatico. (cosa che dovrebbe essere comunque naturale, ma purtroppo non sempre lo e'!)

Ho scritto di getto e non rileggo. Chiedo scusa se non sono stata molto chiara..

2:19 PM  
Blogger Moky in AZ said...

Si', e' vero.. infatti poi e' iniziata una discussione a cena, ieri sera, sul fatto che e' difficile e costoso fare il "retrofitting" di edifici antichi... e J diceva che se capitasse qui e noi fossimo costretti a modificare la nostra casa per un motivo X e non avessimo i soldi, non lo faremmo... oppure, se fosse un obbligo "federal", tutti dovrebbero pagare per le modifiche di tutti...
In California l'assicurazione contro il terremoto non era obbligatoria (10 anni fa)... noi non l'abbiamo mai fatta, anche dopo il terremoto di Northridge del '94...
Fabrizio ha postato su FB un articolo dell'LA times in cui studiosi di CalTech etc. confermano che e' impossibile predire un terremoto... e se non lo sanno in California!!
anche io non rileggo... tanto oggi ho le dita che vanno da sole in posti non comandati dal cervello!!

Tutto sommato, la macchina socccorsi ha funzionato meglio che in anni passati, credo.

2:49 PM  

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