SE.
Stasera, per l'appunto, mentre pulivo il bagno (!) pensavo agli amici che ho ritrovato con Facebook. In realta' non e' proprio corretto dire che li ho ritrovati, perche' in fondo molti di loro non li avevo mai persi, e' solo che per ovvie ragioni (la distanza) non avevo un contatto frequente..
Comunque, come spesso mi succede, un pensiero tira l'altro e mi sono ritrovata a pensare a persone che conosco, ma che non ritengo veramente amici e di cui ho un ricordo non proprio positivo. Principalmente pensavo al loro atteggiamento snob, tutti presi come sono dall'immagine e dallo status sociale. Non riesco a relazionare con queste persone. E non e' che non ne sarei capace, e' solo che mi sentirei falsa. Non sarebbe difficile fare la snob pure io. Non sarebbe difficile avere frequentazioni "altolocate", e fare la superiore rispetto a tanti altri. Ma non e' mai stato mio desiderio. Non sono mai riuscita ad invidiare chi era un arrampicatore sociale, quello che fa le mosse giuste per inserirsi nella mondo "bene".
Forse non ha senso quello che sto scrivendo, ma e' l'introduzione ad un altro pensiero che si e' improvvisamente presentato..
La traduzione di una poesia di Rudyard Kipling, traduzione che si trova nel.. ehm.. Terzo Manuale delle Giovani Marmotte (la traduzione che ritengo la migliore).
La poesia e' SE, e il motivo per cui mi e' saltata in mente e' la parte dove parla di fango e di re...
Buona lettura.
SE
puoi non perdere la testa quando tutti
vicino a te l'hanno perduta e dicono: "Ne hai colpa tu!"
Se puoi ancora credere in te stesso, quando più
nessuno crede in te, e tuttavia ti chiedi
se non abbiano ragione gli altri e torto tu.
Se puoi attendere con calma ciò che ti spetta
o se, perseguitato, non pagare
odio con odio, offesa con vendetta,
senza per questo abbandonarti al gusto
di stimarti santo tra i santi, e tra i giusti giusto.
Se puoi sognare, e tuttavia non perderti nelle reti del sogno, e puoi pensare
senza tutto concedere al pensiero.
Se puoi fissare in volto trionfo e disonore,
senza per questo spalancare il cuore a nessuno dei due.
Se senza batter ciglio puoi il tuo vero
veder fatto menzogna sulle labbra
dell'insincero, e di colpo crollare quanto hai caro
per tosto ricomporlo con amaro coraggio.
Se in un solo colpo puoi rischiare
tutto quanto hai avuto dalla vita,
e perderlo, e poi ricominciare
senza pentirti della tua partita.
Se potrai richiamare il tuo coraggio
quando da un pezzo l'avrai dilapidato
e stare saldo quando sai che tu
altro non puoi più fare, se non dirti: "Su!"
Se puoi toccare il fango senza insozzarti
e dar la mano ai re senza esaltarti.
Se amico o nemico male potrà mai farti.
Se tutti gli uomini avrai cari ugualmente,
ma più degli altri nessuno.
Se nel balzo saprai d'un solo istante
superare l'istante che non perdona,
tua è allora la Terra, e tutto ciò che dona!
Rudyard Kipling
Rudyard Kipling
If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you;
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too;
If you can wait and not be tired by waiting,
Or, being lied about, don't deal in lies,
Or, being hated, don't give way to hating,
And yet don't look too good, nor talk too wise;
If you can dream - and not make dreams your master;
If you can think - and not make thoughts your aim;
If you can meet with triumph and disaster
And treat those two imposters just the same;
If you can bear to hear the truth you've spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to broken,
And stoop and build 'em up with wornout tools;
If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breath a word about your loss;
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "Hold on";
If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with kings - nor lose the common touch;
If neither foes nor loving friends can hurt you;
If all men count with you, but none too much;
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds' worth of distance run -
Yours is the Earth and everything that's in it,
And - which is more - you'll be a Man my son!
3 Comments:
E quelli conosciuti via blog?! A loro non dedichi mai un post serio...
Per me quella poesia, che poi mi piace anche quando e' cantata da Joni Mitchell, e' l'essenza di come ci si dovrebbe trattare tra esseri umani...
Io ho sempre amato quella poesia(la mia preferita in assoluto). L'avrei regalata ad una persona che ho amato molto, come fosse stato un figlio per me, che di figli naturali ne ho già, ma tutto ha stravolto e straziato e di quell'affetto non ha saputo cosa farsene e quella poesia è rimasta chiusa in silenzio nel mio cuore
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