Peacemaker.
La mia cara Juni ieri l'altro e' venuta da me e mi fa:
"Mamma, ma Bush e' ancora il presidente?"
"Si', fino a gennaio, perche'?"
"Perche' voglio scrivergli una lettera"
"Che lettera gli vuoi scrivere?"
"Gli voglio dire di fermare la guerra. E' una cosa brutta e Gesu' ha detto che non dobbiamo fare agli altri quello che non vogliamo sia fatto a noi"
Dopo un attimo di silenzio tutto quello che ho potuto aggiungere e' stato: "Sono sicura che non e' una decisione che ha preso con leggerezza, ma tu fai un buon punto e fai bene a scrivergli"
Non ho fatto in tempo a fare una foto alla letterina che gia' da ieri era in viaggio verso 1600 Pennsylvania Ave. a Washington. Letterina corredata di un paio di disegni di gattini e firmata "Your friend, Juni".
E sempre piu' spesso penso a quando Gesu' disse che e' ai bambini e a quelli come loro che appartiene il regno di Dio.
8 Comments:
Maremma, con questo post la tua Juni mi tira per la giacchetta a scrivere cosa penso dell'ormai tuo presidente.
Dice di essere un credente, di parlare con dio di essere rinato come persona grazie alla fede.
Allora bisognerebbe domadargli di fare un bell'esamino di coscienza, di quelli che ci facevano fare da piccini a dottrina...
Hai detto le bugie?
Hai fatto a botte?
Etc, etc...
E' pur vero che è scritto di non giudicare ma siccome non sono praticante e forse nemmeno credente mi sa che una-tantum me o posso permettere: mi sa che giorgino verrebbe bocciato all'esamino di coscienza!
---Alex
Alex,
non sono qui per difendere e/o giustificare le azioni di Bush.
Ma sono anche ben cosciente che anche coloro che si dichiarano cristiani possano sbagliare - io per prima. Anzi, posso affermare con assoluta certezza che sbagliano. Questo non vuol dire che non facciano del loro meglio per seguire gli insegnamenti di Cristo - anche, a volte, solo a livello "to the best of their understanding", understanding che, tra l'altro, si evolve.. Ci sono cose che credevo dieci anni fa come "dottrine" cristiane, che ora, avendo approfondito la mia conoscenza, non credo piu'.
E la questione della guerra.. e' molto difficile per me da inquadrare nell'ottica cristiana. Da una parte mi trovo con Juni, dall'altra non credo che potrei stare senza far niente se mi venissero ad aggredire "in casa". Ovviamente nel microcosmo e' facile accettare che io mi difenda da chi mi entra, letteralmente, in casa e cerca di uccidere i miei figli. Ma nel macrocosmo come si fa? Perche' io l'11 di settembre l'ho vissuto come avere l'assassino che ti entra "in casa". Sono d'accordo che poi le cose si sono evolute in maniera probabilmente sbagliata, ma penso ancora che qualcosa a quel tempo andava fatto e nessuno mi aveva dato una soluzione alternativa allo scovare BinLaden e portarlo alla giustizia (la situazione si complica con Saddam, sono d'accordo).
E Gesu' come vedrebbe tutto questo?
Non lo so con certezza. Il vecchio testamento (che Gesu' non ha mai rinnegato) dice che c'e' un tempo per ogni cosa, anche la guerra. Quindi? uhm.
Poi c'e' una domanda che mi e' sempre frullata nella testa -- perche' Gesu' ha permesso (e anche richiesto ad un certo punto) che i suoi discepoli portassero la spada?
Come vedi, gia' solo da poche cose che ho accennato, e' difficile per me dire cosa sia la cosa piu' giusta in assoluto in certe situazioni. Ed e' anche per questo che sono grata di non essere io a dover prendere decisioni simili, perche' ognuno di noi dovra' rendere conto a Dio delle proprie decisioni, e decidere di andare in guerra e' una di quelle che non vorrei trovarmi a discutere con il Signore! :-)
nat
PS E' vero che sta scritto di non giudicare (un versetto purtroppo abusato, secondo me), ma c'e' anche scritto di giudicare con un giusto giudizio.. quindi "go for it"! :-)
mi e' venuto da piangere.
sara' che sto un po' provata.
brava tua figlia pero'.
Dalla bocca dei bambini! ;) bax, mida
Nat, spero non me ne vorrai se ritorno sul tema.
Io penso che uno dei principi più importanti che ho assimilato dal catechismo cattolico che mi è stato insegnato da bambino sia quello del "libero arbitrio".
Siamo liberi di seguire gli insegnamenti ed i precetti religiosi come di fare il male.
E questo vale per i credenti.
Per i non credenti vale lo stesso, solamente che il fare il male cozza con la coscienza che ognuno di noi ha.
Una nazione non può basare i propri valori sui quelli di una religione piuttosto che un'altra. Se non si vuole essere una teocrazia come l'Afghanistan dei talebani o l'Iran degli Ayatollah la fede deve essere lasciata fuori dal parlamento.
Io credo che non si possa imporre il rispetto di un precetto religioso per legge.
Credo che non si possa limitare il diritto di scelta di una donna per legge.
Certo, si può (e si deve) cercare di aiutare chi si trova di fronte ad una scelta difficile.
Per questo sono più favorevole ad Obama che crede in questo diritto di scelta che con McCain che questo diritto vorrebbe eliminare o limitare.
Poi, se qualcuno in coscienza non se la sente di abortire non è mica obbligato a farlo.
Ma preferisco che un paese mi garantisca questa possibilità che in uno che non me lo garantisca.
Adesso, per avere sopportato questa mia filippica te ne devo due di dolcetti!!! :-)
---Alex
Alex,
non ti preoccupare, le filippiche qui vanno benissimo (specie se ti fanno sentire abbastanza in colpa da aggiungere dolci su dolci.. :-) ), comunque non ho tempo di risponderti ora che ho letto il tuo commento, ma lo faro' al piu' presto.
a dopo
nat
due bimbi uno meglio dell´altro!!! falli studiare eh! ;)
Lucia,
sono d'accordo con te! :-)
(da mettere sotto la categoria "core di mamma")
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